Giovanni Lamagna - 18-11-2010
Lunedì scorso La Repubblica, nella rubrica Linea di confine, gestita settimanalmente da Mario Pirani, ha pubblicato un articolo di questo giornalista, che vorrei commentare.
Il suo titolo, La lotta di classe taglia paghe e lavori, già lasciava sottintendere il senso complessivo dell'articolo sottostante. D'altra parte, conoscendo il giornalista e il suo pensiero, non era difficile in qualche modo prevederlo.
In sintesi, secondo il Pirani-pensiero, i bassi salari e i tagli all'occupazione sarebbero conseguenza delle lotte esasperate, in una parola dell'estremismo, dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, in modo particolare di una di queste organizzazioni (la CGIL) e, in modo ancora più particolare, di una delle organizzazioni di categoria della CGIL (la FIOM).
Ma vediamo di ricostruire per punti l'articolo di Pirani e di commentarlo pezzo per pezzo.
Il suo titolo, La lotta di classe taglia paghe e lavori, già lasciava sottintendere il senso complessivo dell'articolo sottostante. D'altra parte, conoscendo il giornalista e il suo pensiero, non era difficile in qualche modo prevederlo.
In sintesi, secondo il Pirani-pensiero, i bassi salari e i tagli all'occupazione sarebbero conseguenza delle lotte esasperate, in una parola dell'estremismo, dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali, in modo particolare di una di queste organizzazioni (la CGIL) e, in modo ancora più particolare, di una delle organizzazioni di categoria della CGIL (la FIOM).
Ma vediamo di ricostruire per punti l'articolo di Pirani e di commentarlo pezzo per pezzo.